Le ricette della tradizione: la ‘nchiambara cosentina

La nchiambara, o ‘nghiambara, o ‘nghiammara, gnammara o maiatica: non è altro che una frittata di cipolle senza uova; piatto povero tipico della gastronomia calabrese.
La cipolla, si sa, fa bene: contiene antiossidanti, previene l’infarto, è un sedativo naturale, favorisce la digestione, abbassa la glicemia e in più, la cipolla di Tropea ha un gusto molto particolare che la rende unica e adatta a molteplici preparazioni.
Dolce nel periodo iniziale, acquista una leggera punta piccante dopo la conservazione che si effettua tenendone diverse appese insieme e raccolta nella tipica treccia. Molto digeribile e senza strascichi fastidiosi, viene largamente consumata anche cruda, nelle insalate o in tanti altri piatti, regalando gusto e croccantezza.
Come si prepara la gustosissima nchiambara?
Semplicissimo:
Una cipolla di Tropea,
150 gr. di farina,
150 ml. di acqua,
sale,
olio per friggere.
Sbucciare ed affettare la cipolla. Farla appassire in padella, aggiungendo un poco di acqua (non deve colorire).
Preparare una pastella fluida con farina, acqua e sale. Asciugare bene le cipolle e mescolarle alla pastella.
Riscaldare l’olio in un padella larga (la ‘nghiambara deve essere piuttosto sottile) e versarvi la pastella con le cipolle.
Appena cotto un lato, girarla come una frittata e completare la cottura. All’ultimo momento, se si vuole, si può aggiungere una spolverata di pepe oppure di pecorino grattugiato.
di Anna Laura Mattesini (Blogger)