Cosma e Damiano, la festa di settembre

Della festa dei Santi Cosma e Damiano celebrata nel mese di maggio abbiamo già detto, cosi come è approfondito il profilo di questi due celebrati guaritori (leggi qui: Santi Cosma e Damiano, la festa di maggio ed il braccio della tradizione).
A Riace la festa di questi due Santi si sdoppia e coinvolge gran parte dei paesi limitrofi che giungono numerosi al Santuario; una partecipazione che vede come protagonisti anche molti fedeli di etnia rom e Sinti (devozione di cui parleremo specificamente in seguito limitandoci qui ad alcuni accenni).
La “festa di settembre”, dal 25 al 27 del mese, vede le statue dei Santi medici portate in processione dalla Chiesa Matrice al Santuario per poi ritornare in paese al termine delle tre giornate.
I pellegrini pregano, cantano e portano doni sia per le grazie ricevute, sia nella speranza che i Santi medici accolgano le loro preghiere.
Alcuni devoti perpetuano nella Chiesa Matrice l’antico rito dell’incubatio, in genere chi lo fa aderisce ad una tradizione (quella della “nottata”), in pratica si tratta di un antico rito (di derivazione pagana) che consiste nel dormire (o nel vegliare secondo la tradizione cattolica) all’interno di un luogo sacro.
Caratteristici del culto a Riace sono gli ex voto anatomici: proprie riproduzioni, benedette, in cera, delle parti del corpo guarite dai Santi e dolci tipici di farina e miele.
In alcuni casi, viene donato il “bambinello”, quasi a voler consacrare, in segno di riconoscenza, ai Santi Medici la vita del bambino infermo da loro salvato.
Il 25 mattina incomincia il rito lungo due percorsi di devozione paralleli, uno intorno al Santuario e l’altro dentro alla Chiesa Matrice a Riace.
Fin dalle prime luci dell’alba da ogni parte della Calabria centinaia di devoti Rom e Sinti giungono al Santuario dove trascorreranno la notte danzando al suono della tarantella.
In paese, intanto, nella Chiesa Matrice incominciano i festeggiamenti con il rito “e da calata e di santi” in cui le statue di Cosma e Damiano.
La notte del 25 ha luogo l’incubatio.
Il 26 mattina, al termine della veglia, i devoti Rom e Sinti partono dal Santuario, suonando e danzando, per raggiungere la Chiesa matrice dove i Santi stanno per essere portati fuori.
I due cortei si uniscono sotto i Santi Cosma e Damiano.
I Rom sono in testa al corteo danzando, i restanti fedeli chiudono il corteo, l’apice della festa è segnato dall’arrivo al piazzale del Santuario.
A sera ha inizio una nuova veglia, che stavolta si svolge al Santuario dove i devoti trascorrono la notte in preghiera interrotta da musica, canti e danze dei numerosi pellegrini accorsi per rendere omaggio ai Santi. Questa atmosfera di vitalità, gioia e spiritualità proseguirà fino al pomeriggio del 27 quando le statue in processione saranno riportate nuovamente alla Chiesa Matrice per rimanere là in attesa della prossima festa di maggio.